Corno francese

La maestosità del corno francese

Clicca sul titolo del brano per poter ascoltare una piccola raccolta di concerti e brani che hanno il corno francese come protagonista. Buon ascolto!

Il corno francese nella musica classica con Stefan Dohr: Richard Strauss, Corno Concerto No. 1

Richard Wagner, Il corno di Sigfrido

Vienna Horns, un gruppo di cornisti in due arrangiamenti per soli corni di due famosissime colonne sonore: Pirati dei Caraibi e Jurassic Park

 

Docente di corno: Maria Cristina Pini, già docente presso la Civica Filarmonica di Lugano

Strumento facente parte della categoria degli

ottoni a bocchino, il corno francese nasce, così come lo conosciamo noi, nella seconda metà del XVII secolo. Prima di allora si può parlare di corno naturale o corno da caccia: uno strumento consistente in tubi metallici ritorti e la parte finale svasata, la campana.

 

Come il corno francese odierno, questo strumento prevedeva 

il bocchino, ma lo strumento veniva impugnato nella parte di tubo vicino all’imboccatura, avvinghiando il resto intorno al braccio, visto che il suonatore nel frattempo aveva un cavallo da gestire! Lo strumento poteva produrre solo gli armonici naturali, quindi più acuti e ravvicinati tra loro. Prima del corno da caccia in ottone, troviamo strumenti ancestrali che venivano semplicemente ricavati da corna vaccine.

 
Dalla metà del Seicento il corno francese si sviluppò su diversi aspetti per arrivare alla sua versione “definitiva” un centinaio di anni più tardi.
Questi cambiamenti influirono inevitabilmente anche sul suono stesso prodotto dallo strumento e consentirono di ampliare notevolmente l’estensione del corno francese: da un timbro che ricordava quello della cornetta e della tromba, si passò a quello pastoso e malinconico del corno che conosciamo.

 Il timbro è versatile: può essere soffice e profondo, pieno, scuro e pastoso, ma anche squillante e maestoso. Uno degli elementi più caratteristici dello strumento è l’uso della mano destra: infatti la posizione classica del suonatore prevede la mano sinistra impegnata a destreggiarsi con i tasti, mentre la destra sorregge lo strumento. In realtà è proprio la mano destra che conferisce al corno francese il suo inconfondibile suono ovattato: cambiando la posizione all’interno della campana si può scurire il suono ottenendo l’effetto stoppato della sordina e correggere l’intonazione.

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